La guerra tra Russia e Ucraina ha letteralmente spiazzato il mondo intero. Un conflitto inaspettato e quasi surreale che in un periodo fortemente ancora colpito dalla Pandemia, non doveva accadere. Il settore turistico è stato uno dei più colpiti durante questi quasi tre anni di restrizioni e, con l’attuale situazione di guerriglia, la situazione non tende a tornare ai livelli pre-Covid.
Sia il popolo russo che quello americano stanno annullando molti viaggi e l’Italia è uno dei paesi che più ne risente. Il periodo della Pasqua avrebbe dovuto ospitare numerosi turisti alto spendenti provenienti proprio dall’ America e dalla Russia. Assoturismo, prospetta infatti una primavera anomala con 175 mila pernottamenti in meno da parte dei russi, che corrispondono a circa 20 milioni di euro in termini di fatturato.
Russi, cinesi e americani sono infatti i top spender sia per il turismo che per l’alta moda e il lusso italiano. Secondo Enit, Rimini è la città preferita degli stranieri, in particolare dal popolo russo, seguita poi da Roma, Venezia, Milano e Verona. Anche Federalberghi rivela dati preoccupanti in merito, constatando che la Città Eterna perderà quasi 150 milioni di euro, ma anche la Sardegna non fa attendere il suo timore per la prossima stagione, soprattutto la Costa Smeralda, meta privilegiata per molti turisti con yacht superlusso.
Anche il Veneto si dice preoccupato: nel 2019 la regione ha ospitato un milione di turisti, mentre lo scorso anno, durante la pandemia, le presenze nel territorio sono diminuite del 90%. Lo stesso per la Toscana che, secondo Coldiretti, rinuncerà a più di 200 mila turisti russi, come per la Liguria e la Puglia, anche se saranno influenzate da un impatto minore.