Parigi si costella di forme raffinate e pietre preziose in occasione della High Jewelry Week, superando qualunque aspettativa.
Lo stupore inizia con il nuovo Maharani set di Boucheron: la creative director Claire Choisne si è ispirata a un evento storico di enorme importanza per la maison, ovvero la creazione di alcuni dei gioielli più misteriosi e preziosi della storia per il Maharajah di Patiala nel 1928, tristemente andati perduti.
“Questa commissione da parte del Maharajah di Patiala sembrava una favola” afferma Choisne in un comunicato stampa. “Nei nostri archivi abbiamo conservato i 149 disegni originali da cui ho tratto ispirazione per questa collezione. Ho voluto trasporre questi disegni nel 21° secolo e reinventarli per i Maharanis e i Maharajah di oggi. Per queste donne e questi uomini che vogliono esprimere la loro personalità e il loro stile”.
Totalmente diversa, invece, la visione artistica di Cindy Chao, famosa designer di gioielli proveniente da Taiwan: infatti passiamo dall’opulenza del set di Boucheron a quello che Cindy Chao definisce essenzialismo.
“Invece di perdersi in disegni complicati, ora passo molto più tempo a contemplare come ridurre il superfluo” spiega, citando come ispirazione il lavoro di Michelangelo.
Ancora diversa è la proposta di Louis Vuitton, che prosegue la narrazione iniziata con la prima Louis Vuitton’s Bravery High Jewelry Collection.
Francesca Amfitheatrof, direttrice artistica della maison per orologi e i gioielli, si è superata con la collana Le Multipin: costellata da più di 100 pietre colorate (tormaline rosa e verdi, citrini, acquamarine, tanzaniti – disposto su tre file, la collana è composta da una rara tormalina blu laguna da 42,42 carati, disegnata per ricordare la chiusura del baule Louis Vuitton.