Nel corso di lavori di scavo per la posa di un collettore fognario da parte di Marche Multiservizi, nell’area di Muraglione a Urbania, un piccolo gruppo di quattro tombe è stato portato alla luce: si tratta di sepolture romane di età imperiale, collegabili a un antico insediamento agricolo e databili al I secolo D.C.
Non si tratta, tuttavia, del primo ritrovamento avvenuto in quest’area, dato che abbiamo notizie del recupero di alcune epigrafi funerarie già nel XVI secolo; questa volta a darne la notizia è la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Marche nord, che ha anche offerto una descrizione tecnica e minuziosa delle tombe:
“Le tombe sono realizzate con tegole, tavelle e coppi, formando delle vere e proprie casse. È ben conservato un caso di bustum, una fossa rettangolare predisposta per la cremazione diretta del defunto sulla pira, con le pareti scottate e arrossate dal fuoco, nella quale è stata poi costruita la cassetta di tegole e coppi, con anche la creazione di un “canale libatorio” utilizzando un’anfora capovolta e segata”
“Questa particolare struttura era utilizzata durante i riti delle profusiones, le offerte o libagioni che potevano rappresentare il pasto simbolico per il defunto, e che venivano fatte colare direttamente all’interno della sepoltura attraverso questo canale”.
Si tratta di una necropoli “birituale”, caratterizzata da una notevole varietà di diverse pratiche funerarie, che possiamo paragonare a strutture e rituali rinvenute durante gli scavi degli anni ’70 e successivamente nel 2005 a Urbino, al bivio di Croce dei Missionari nell’attuale zona della rotatoria del Consorzio.
Le tombe sono state prelevate e messe in sicurezza, e tutt’ora sono conservate nei depositi del Palazzo Ducale di Urbania.