I fine wine sono un ottimo investimento, possiamo affidarci ai numeri che sono in continua crescita, del Liv-ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wine.
Un mercato migliore anche rispetto agli altri beni di lusso, come racconta il “Knight Frank Luxury Investment Index Q2 2021”, che ha analizzato l’andamento degli investimenti degli ultimi 12 mesi (da giugno 2020 a giugno 2021), a partire dall’arte, che secondo l’“All Art Index” di The Art Market Research ha patito un calo del 13% tra aprile 2020 ed aprile 2021.
Con un recupero poi del 10% tra aprile e luglio grazie all’esplosione della crypto arte – la piattaforma “Art Blocks” che ad agosto ha stoccato 600 milioni di dollari di contenuti artistici. La collezione NFT “Bored Ape Yacht Club” invece è stata battuta da Sotheby’s a 24,4 milioni di dollari – ed un calo complessivo nel periodo esaminato del 2%.
Per quanto riguarda i beni più tangibili, è proprio il vino il best performer del “Knight Frank Luxury Investment Index Q2 2021”, con una crescita degli investimenti del 13% secondo il “Knight Frank Fine Wine Icons Index”, curato dal software di gestione degli investimenti enoici “Wine Owners”.
“Il vino sta andando molto bene, senza fare follie, ma crescendo costantemente, senza eccessi di esuberanza”, spiega Nick Martin, alla guida di “Wine Owners”, commentando un mercato attuale in cui a vincere è soprattutto la diversificazione. “Un mercato che è cresciuto piuttosto lentamente negli ultimi dieci anni è quello dei vini di Bordeaux, che negli ultimi 12 mesi è andato invece molto bene, mentre la Borgogna si è presa un momento di pausa per rifiatare”. Sugli scudi, le annate 1996 e 2000 di Bordeaux, che garantiscono un ottimo ritorno dell’investimento, ma c’è ottimismo anche per i mesi a venire, “in un mercato sempre più ampio, in cui anche i più giovani stanno iniziando a costruire le proprie collezioni”.