The Maestro Salvatore Calabrese è eccitatissimo ed entusiasta, anche dopo essere andato sbattere in curva con la sua auto. Al Drifting Day organizzato da Engine, il Gin Organic prodotto in Alta Langa, l’emozione e l’adrenalina si respirano nell’aria insieme all’odore dei motori e soprattutto delle gomme che si sfaldano quasi a ogni giro di pista.
Insieme con il più blasonato bartender del mondo hanno raccolto la sfida lanciata dal gin in lattina, barman del calibro di Edoardo Nono, Luca Hu, Cinzia Ferro, Patrick Pistoiesi, Alex Frezza, Thomas Tombesi e Jimmy Bertazzoli. Dapprima shakerati del team di Graziano Rossi, su un circuito da brivido a Tavullia, quindi impegnati al volante in prima persona in una gara di abilità, per nulla facile. Perché il drifting è una tecnica di guida che prevede di inclinare l’auto e affrontare le curve del circuito in maniera spettacolare, con derapate e ad alta velocità.
Si sa che Engine è un distillate ottenuto da botaniche al 100 per cento biologiche, eppure ha un forte legame con il mondo dei motori, immediatamente evidente dalla confezione in lattine del tutto simili a quelle dell’olio combustibile. Un legame oggi rafforzato dalla partnership con lo storico marchio MV Agusta. Come dire: bere e guidare responsabilmente, ma senza rinunciare al divertimento. Come salire su una Corvette SR1 con alla guida Graziano Rossi che a ogni curva sfiora il margine della pista, con il sedere dell’auto a un dito dallo strapiombo del circuito tra le colline marchigiane.
La sola concorrente donna, Cinzia Ferro dell’Estremadura Cafè di Verbania, forse abituata alle curve delle strade del Lago Maggiore, conquista il terzo posto, a pari merito con il Maestro. Entrambi, infatti hanno guidato con uno spirito davvero gagliardo. Mentre Luca Hu (Chinese Box, Bob e Agua Sancta di Milano) e Patrick Pistoiesi (il gigante del Drink Kong di Roma), pur eccitati dalla gara, non hanno nascosto un po’ di strizza prima di salire in auto. Ma secondo la giuria le migliori prestazioni sono state quelle di Alex Frezza (de L’Antiquario di Napoli), piazzatosi sul secondo gradino del podio, e di Edoardo Nono del Rita e del Rita Tiki’s Room di Milano, che ha vinto a pieno titolo la lattina di gin più grande.
Con in mano l’immancabile Gin Tonic, Paolo Dalla Mora, patron di Engine, assicura sornione che l’esperienza si ripeterà il prossimo anno, magari ancora a Tavullia, magari con lo stesso Valentino Rossi. Quasi sicuramente con altri osti del bancone, come preferiscono definirsi i bartender che si sono sfidati a Tavullia. Che in coro ci dicono, “Basta con i barman che se la tirano come le star”, anche se sono tra i migliori in circolazione. Bere, per credere.