L’estrazione, la lavorazione e la raffinazione dei metalli preziosi causano ogni anno importanti emissioni di anidride carbonica, dispendio energetico, consumo di acqua e di materiali di scarto. Un modo efficace per arginare il problema è quello di utilizzare maggiormente prodotti riciclati e riciclabili. Questa impronta ambientale viene abbattuta nei prodotti riciclati.
Da sempre attenta e promotrice di pratiche responsabili ed etiche, Rubinia, ha deciso a partire da quest’anno, di utilizzare unicamente metalli preziosi conformi a Rjc Chain of custody e riciclati secondo modelli produttivi sostenibili e circolari, facendo riferimento in primis a Italpreziosi. Italpreziosi è uno dei fornitori di metalli preziosi che garantiscano la certificazione Coc, che indica la provenienza responsabile di tutti i materiali prodotti e lavorati nei processi produttivi interni ed esterni, lungo tutta la catena di realizzazione dei metalli preziosi.
Per provenienza responsabile si intende che i metalli siano conflict-free, ossia prodotti, trasformati e trasportati responsabilmente.
Una scelta in linea con quella già in uso per i diamanti, i quali presentano sempre la certificazione che attesta il rispetto dei requisiti richiesti dal Kimberley process certication scheme dell’Onu, che mira a eliminare dai mercati ufficiali tutti i diamanti grezzi provenienti da zone di guerra ed utilizzati per finanziare i conflitti nel mondo.
«L’oro e l’argento estratti mantengono inalterato nel tempo il loro valore e possono essere riutilizzati ritrovando l’originaria bellezza», ha spiegato Roberto Ricci, mente creativa del marchio.
Come tutte le materie prime estrarle vuol dire avere a che fare con gli aspetti più delicati in tema di Sostenibilità sociale e ambientale. Ma per fortuna ci sono delle ottime alternative. Ancora una volta la circolarità ci viene in aiuto con il riuso.