Aggiornando il vocabolario Ferragamo, pur rimanendo fedele al suo DNA, la collezione combina una lavorazione artigianale contemporanea (esemplificata dall’abito del look 20 in fil coupé colorato con effetto marmorizzato e sfrangiato) con i valori della sostenibilità (rappresentati dall’abito del look 17 realizzato con patchwork di pellami riciclati).
La collezione è stata scattata all’interno del Museo Marino Marini di Firenze, uno spazio le cui vite passate – prima fu una chiesa e, in seguito, una fabbrica – sono state più volte aggiornate per riflettere le necessità del presente. Di recente è stato riconvertito per amore da Marina, la moglie dell’artista Marino Marini, in uno spazio dove ospitare le sue creazioni.
Protagonisti della collezione sono i modelli Sara Grace Wallerstedt e Daniel P – un duo immaginato ispirandosi alla tradizione cinematografica della Nouvelle Vague francese – immortalati mentre osservano l’eredità scultorea di Marini. La collezione riflette le molteplici sfaccettature dell’estetica di Ferragamo e le diverse caratteristiche di chi la indossa. La “coppia” di questa stagione, unita dall’intimità dello sguardo sull’arte che la circonda, rispecchia, l’osservazione di J.M.G. Le Clézio: “la funzione di un museo non è quella di mostrarci opere o pezzi d’arte ma di darci l’opportunità, gli strumenti, per guardare noi stessi attraverso quegli oggetti”.