Sono passati esattamente 30 anni da quando Louis Vuitton fece il suo debutto a Tokyo dando vita a quello che negli anni sarebbe diventato uno dei suoi principali flagship store del continente. Battezzato Ginza Namiki, per via della collocazione nell’omonimo quartiere, lo stabile non ha mai subito sostanziali ammodernamenti andando inevitabilmente incontro ad un lento declino stilistico.
Determinata a rilanciarne a tutti i costi il design, la maison di Lvmh ha così avviato in quest’ultimo periodo un’imponente operazione di ristrutturazione, affidando agli architetti Jun Aoki e Peter Marino la rinascita della boutique. Oggi il volto dello store appare decisamente cambiato, sia internamente che esternamente si distingue per il suo design moderno e dinamico, riscontrabile fin dalla sua raffinatissima facciata vetrata che, anche grazie ai colori dominanti azzurro e grigio si staglia lungo la via cittadina a decine di metri di distanza con il suo aspetto mutabile ispirato alla forma dell’acqua. Il richiamo a questo elemento è constatabile anche negli interni, ed in particolare in una delle scalinate principali che si apre su una parete ispirata al quadro Wave blue line di Kimiko Fujimura (1977) e nei mobili, realizzati in legno chiaro e vetro di Morten Stenbaek e Isamu Noguchi, che appaiano decisamente arrotondati.
Tra gli spazi più rinomati della nuova struttura un’area pop-up dedicata ai nuovi arrivi e un caffè diretto dallo chef Yosuke Suga che per l’occasione offrirà agli ospiti della boutique, entro la fine di aprile, un’inedita linea di cioccolatini griffati chiamati La chocolat V.