Il direttore dell’Open Anthropology Institute dell’Università dell’Indiana Richard Wilk e la sua assistente Beatriz Barros hanno condotto in questi mesi una ricerca sull’ammontare delle emissioni di CO2 prodotte dai miliardari di tutto il mondo. Attingendo da un ampio ventaglio di fonti, su tutte la Energy information administration e il sito carbonfootprint.com, i due hanno concentrato la loro attenzione su 20 nomi famosi fra i 2.095 inseriti nella classifica delle persone più ricche secondo Forbes, confrontando la quantità di gas serra generata dalle proprietà di ognuno.
Tra questi chi detiene la peggiore carbon footprint è l’imprenditore russo patron del Chelsea Roman Abramovich, in fondo alla classifica dei miliardari green per aver totalizzare oltre 33.800 tonnellate di emissioni di gas serra nel solo 2018. Tra il suo parco mezzi primeggiano infatti elicotteri, un Boeing 767 realizzato su misura, un let Gulfstream G650 e il suo celebre yacht Eclipse a cui presto si affiancherà il nuovo da 140 metri.
Decisamente meno impattante è invece lo stile di vita di Bill Gates, fondatore di Microsoft, Jeff Bezos, ex-patron di Amazon e uomo più ricco al mondo, e Elon Musk, Ceo di Tesla, rispettivamente con alle spalle un’impronta annua di anidride carbonica pari a 7.493 tonnellate, 2.224 tonnellate e 2.084 tonnellate.
L’augurio dei due ricercatori è che i dati della loro indagine possano sensibilizzare quante più persone possibili sull’importanza di un impegno ecosostenibile, tema sempre più spesso all’ordine del giorno ma mai prima d’ora affrontato con il focus puntato sui danni generati dai ricchissimi del nostro pianeta.