Identità Golose, il convegno internazionale di cucina per eccellenza in Italia, si prepara ad andare in scena per la sua XVI edizione con un format decisamente alternativo. Per far fronte alle necessità previste dalle normative anti-covid gli organizzatori dell’evento hanno infatti dovuto reimpostare in ottica digital l’intero svolgersi del meeting. Sarà un’edizione necessariamente diversa ma alla quale gli organizzatori non hanno voluto rinunciare vedendola come un modo per non lasciare da sola la cucina italiana e per rilanciare l’intero settore.
Quest’anno l’evento si suddividerà in due macro-momenti, dal 24 al 26 ottobre i più grandi chef italiani e stranieri (come Davide Oldani e Cristina Bowerman) si susseguiranno ai fornelli dell’hub “Identità Golose Milano” di via Romagnosi 3 in una serie di abili dimostrazioni, a seguire avranno luogo 20 show organizzati nei più prestigiosi ristoranti e pizzerie gourmet del paese. Il tutto verrà accuratamente registrato e reso disponibile a partire dal 16 novembre sulla piattaforma ufficiale dell’evento grazie alla quale gli utenti potranno rivivere l’intero svolgersi degli appuntamenti grazie ai numerosi video, foto, contenuti redazionali raccolti e suddivisi nelle sezioni Identità di Pasta, Identità di Pizza, Dossier Dessert, Identità di Gelato, Identità di Champagne, Identità di Cocktail e diverse altre.
La manifestazione ideata nel 2005 da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, sotto ispirazione del primo, si trasforma così nella versione “on the road – digital edition” ponendo al centro della manifestazione un tema che oggi, nuovamente in piena emergenza, appare naturalmente necessario, ovvero “Costruire un nuovo futuro”. Ogni chef ne darà quindi, in cucina, una propria interpretazione. “Dobbiamo immaginare il futuro, oggi più che mai, con un grande senso di responsabilità, per poter affrontare i problemi straordinariamente importanti del nostro tempo”, questa la visione del regista Davide Rampello.
Alla luce dello sforzo produttivo e organizzativo senza precedenti messo in atto per l’edizione 2020 del convegno l’ottimismo di Paolo Marchi e Claudio Ceroni non manca di certo, l’augurio è però quello di poter tornare per il prossimo giugno ad organizzare l’evento nella sua formula originale, nel segno dell’inclusività e della condivisone.