Airbnb mette a disposizione dei propri utenti l’atollo privato di Nukutepipi: un isolotto nella Polinesia Francese circondato dalle acque dell’Oceano Pacifico, dotato di 3 ville, chef privato e 15 bungalow sulla spiaggia per ospitare fino a 52 persone contemporaneamente. Il tutto per un costo di circa 130 mila euro al giorno, per una vacanza dalla durata minima di sette notti.
La proposta dell’isola in questione fa parte della nuova sezione della piattaforma di affitti brevi dedicata agli alloggi di lusso sparsi in tutto il mondo e per questo battezzata Airbnb Luxe. Gli utenti che decidono di scegliere tra le ville e le residenze da sogno di questa sezione hanno a disposizione anche un trip designer in grado di organizzare un viaggio su misura con esperienze e servizi personalizzati.
Questo servizio testimonia l’evoluzione di Airbnb che sta diventando il vero colosso del turismo internazionale. Quella startup nata per mettere in comunicazione tra loro i proprietari di case vacanze e mini-appartamenti e i viaggiatori alla ricerca di sistemazioni genuine e a buon mercato si profila oggi come uno dei principali attori del settore turistico. Capace di offrire un po’ di tutto e un po’ ovunque, dal singolo letto alle maxi-ville, dal semplice alloggio alle esperienze per scoprire le realtà locali. Il fatturato del colosso si aggira intorno ai 2,6 miliardi di dollari e un utile di 93 milioni e nonostante la crisi del covid i risultati sono destinati a crescere.
Dunque Airbnb ha sconvolto il settore dei viaggi, partendo dalle basi per arrivare anche al top di gamma, nel settore del lusso.