Il fondatore e presidente di Holding Terra Moretti, Vittorio Moretti, ha deciso dopo oltre 20 anni di lasciare le redini del gruppo, sarà d’ora in avanti la figlia Francesca, enologa già CEO del gruppo dal 2016, a ricoprire l’incarico di presidente.
Al suo fianco in qualità di Amministratore Delegato la seguirà dal 25 settembre il friulano Massimo Tuzzi forte di numerose esperienze internazionali in ambito manageriale assolutamente prestigiose, tra tutte la recente in Zonin1821 dove in qualità di AD e Direttore Generale è riuscito ad incrementare il fatturato del Gruppo dai 60 milioni del 2015 ai 200 milioni del 2019, a lui è affidato il riordino della governance aziendale.
Vittorio Moretti si dice più che convinto di questa scelta esemplare meditata a lungo: “Francesca è pronta ha fatto tutta la gavetta che era necessaria. Più di vent’anni di esperienza di cui quattro come amministratore delegato, durante i quali ha coordinato le acquisizioni da Campari nel 2017 e creato negli anni il suo team: ora è giusto che prenda il mio posto. Sono certo che possa farsi custode della mia visione aziendale e garantire alle cantine: competenza, contemporaneità e innovazione. Io finalmente mi potrò dedicare a tempo pieno alla campagna, agli investimenti e al nostro patrimonio vitivinicolo. A fianco di Francesca ho fortemente voluto Massimo Tuzzi, un manager giovane, molto preparato e con una lunga esperienza in Italia e all’estero, che in questi anni ha portato un valore aggiunto nelle aziende per cui ha lavorato. Sono certo che insieme possano creare una squadra vincente”.
Il commento della figlia Francesca, operativa nel comparto del vino sin dal 1997, racchiude tutta la sua determinazione ad accogliere questa sfida con il chiaro obiettivo di portare il gruppo ad una più ampia espansione e valorizzazione: “Mio padre ha deciso di affidarmi le redini strategiche del comparto vino e non posso che esserne onorata, oggi mi si chiede di essere testimone della visione e della missione dell’impresa; di gestire i rapporti istituzionali e di rappresentare in Italia e nel mondo i nostri brand, ma soprattutto di custodire e divulgare la nostra filosofia aziendale. La sfida è importante e, se da una parte mi spaventa perché mio padre è un modello difficile da emulare, dall’altra so che tutto questo mi permetterà di mettere a frutto i miei studi e tutte le competenze acquisite in questi anni. Oggi, come presidente e rappresentante della famiglia, dovrò scrivere con le mie sorelle il nostro pezzo di storia per le nostre cantine, dovrò tracciare la mia strada continuando con orgoglio la sua”.