La crisi causata dal Covid tocca il mondo del vino, in particolar modo quello d’alta fascia che soffre il difficile contesto in cui la ristorazione è costretta ad operare. La vendemmia è ormai alle porte e in alcuni casi il prezzo degli sfusi è destinato a scendere, però non c’è allarmismo. Ma quali sono i feedback delle denominazioni più importanti d’Italia?
In Piemonte il consorzio del Barolo non introdurrà provvedimenti emergenziali per la prossima vendemmia e fa trasparenza sui dati: “il prezzo dello sfuso oscilla tra i 550 e i 600 euro ad ettolitro con una flessione del 15 – 17 % risetto al 2019. Un valore che è in linea con la situazione post-pandemica di altra denominazione” afferma il presidente del Consorzio Matteo Ascheri. Per la vendita, sottolinea il consorzio, si registra un incremento del 3 per cento sul primo semestre 2019.
In Veneto L’Amarone viaggia tra i 700 ed i 750 euro ad ettolitro mentre secondo i dati della camera di commercio di Treviso e Belluno, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg vive una situazione tra i 185 ed i 200, più o meno stabile Il Prosecco Doc che chiuderà con una forbice tra i 155 ed i 165.
La Toscana vede dei dati più incoraggianti in quanto si va da i 121 a i 153 euro ad ettolitro per l’annata 2016 di Chianti Classico ai 900 per il Brunello di Montalcino.
Numeri indicativi che vedono situazioni contrapposte con realtà vitivinicole diverse; in quanto i vini di pronta beva essendo più legati a cicli economici brevi risentono maggiormente della crisi rispetto a quelli affinati. Ma il tema dei prezzi dei prezzi sarà da monitorare con molta attenzione in vista della vendemmia 2020.