Sul promontorio che sovrasta il centro di Como, a 715 metri di quota, il Nuvole Garden Hotel sorge come un ponte sospeso tra cielo e acqua — un invito al sogno, ma anche una promessa concreta: riportare il Lago di Como nel giro dei grandi indirizzi internazionali dell’ospitalità.
Inaugurato il 20 marzo 2025, il Nuvole Garden — erede di un “hotel‑leggenda” che dormiva da decenni — è rinato dopo anni di lavoro, con un restyling radicale, design curato, spa, suite e ambienti che guardano al paesaggio e al mondo.
Al centro di questo rilancio c’è la cucina: affidata allo chef Dushan Warnakulasuriya Fernando, giovane ma già forgiato nelle cucine di alcuni tra i nomi più influenti della gastronomia italiana contemporanea — un percorso che testimonia ambizione e visione.
Dushan, classe 1986, arriva a Brunate dopo esperienze significative: tra Milano (nel celebre ristorante ), hotel di prestigio, ristoranti e una formazione sotto chef del calibro di Antonio Guida, Norbert Niederkofler, Enrico Bartolini e Andrea Berton.
La sua filosofia — come la descrive lui stesso — è una sintesi: radici italiane, tecnica francese e suggestioni orientali, maturate in un percorso che l’ha portato a muoversi tra Italia, Francia e Austria.
A Brunate conduce l’intera proposta gastronomica: non un ristorante isolato, ma tre insegne diverse — uno gourmet, un bistrot contemporaneo, una formula più informale — accompagnate da una visione pensata per attrarre tanto gli ospiti dell’hotel quanto una clientela più ampia, locale e internazionale.
Cucina, panorama e scena: il progetto “globale” dell’hotel
Ristorante “Sole Gourmet” — situato ai piani alti, con viste spettacolari sul lago e sulle Alpi — punta a offrire piatti di haute cuisine, in un ambiente dove luce, panorama e gastronomia si fondono.
Ma non finisce lì: la cucina del Nuvole Garden vuole essere poliedrica, offrendo comfort, modernità e informalità con il bistrot e la bruschetteria, per dare a ogni ospite — dallo spettatore occasionale all’amante del fine dining — un motivo per salire fino a Brunate.
In un’epoca in cui il turismo sul lago compete con mete internazionali, questa diversificazione — insieme a un contesto paesaggistico unico — potrebbe rendere l’hotel un nuovo punto di riferimento: non solo per chi vuole dormire, ma per chi cerca un’esperienza completa, dal panorama alla tavola.
Il fascino c’è — tra architettura, panorama, visione e ambizione. Ma in gioco c’è molto: riportare in vita un nome antico richiede coerenza, qualità costante, sguardo internazionale.
Lo chef ha le credenziali, e la struttura i mezzi e l’ambientazione; resta da verificare sul campo il risultato finale — non solo nei “piatti da foto su Instagram”, ma nella coerenza dell’esperienza: servizio, materia prima, accoglienza, equilibrio tra lusso e autenticità.


