Nel 2024, il settore della moda maschile italiana chiude l’anno con un risultato stabile, registrando un lieve incremento dello 0,1% nelle esportazioni. Il valore complessivo delle vendite all’estero ha raggiunto i 9,5 miliardi di euro, consolidando la posizione dell’Italia tra i principali esportatori mondiali nel segmento dell’abbigliamento maschile.
Nonostante le sfide economiche globali e le incertezze dei mercati internazionali, le maison italiane hanno saputo mantenere alta l’attenzione su qualità, artigianalità e innovazione. Questi elementi si confermano i pilastri fondamentali del successo del Made in Italy, apprezzato in particolare nei mercati extra-europei come Stati Uniti, Medio Oriente e Asia.
Il lieve aumento percentuale, pur non entusiasmante, rappresenta comunque un segnale positivo in un contesto di generale rallentamento della domanda globale. Le aziende del settore hanno saputo adattarsi con strategie mirate, puntando su capsule collection sostenibili, collaborazioni esclusive e una forte presenza digitale.
Il mercato interno, invece, si mostra più cauto, con una domanda in lieve contrazione. Questo rafforza ulteriormente il ruolo dell’export come traino fondamentale per la crescita del comparto.
Nel 2025, gli operatori del settore guardano con attenzione ai trend emergenti: materiali eco-compatibili, innovazioni tecnologiche nei tessuti, e un approccio sempre più inclusivo alla moda uomo, che abbraccia stili fluidi e contaminazioni culturali.
L’industria si conferma dunque resiliente e dinamica, capace di reinventarsi e rimanere competitiva sul panorama internazionale, senza mai perdere l’essenza del lusso sartoriale italiano.