Milano si conferma crocevia strategico del collezionismo enologico internazionale. L’ultima Wine & Spirits Vintage Auction firmata Wannenes, ospitata negli spazi storici di Palazzo Recalcati, ha restituito l’immagine di un mercato maturo, attento e fortemente orientato alla qualità, con circa il 70% dei lotti venduti e un risultato complessivo in linea con le aspettative della vigilia.
Un dato che, letto oltre i numeri, racconta molto delle nuove dinamiche del lusso liquido: meno acquisti impulsivi, più attenzione alla provenienza, alla conservazione e al potenziale di rivalutazione nel tempo.
A dominare la scena sono stati ancora una volta i grandi nomi francesi, con la Borgogna a recitare il ruolo di protagonista assoluta. Etichette iconiche, produzioni limitatissime e annate storiche hanno catalizzato l’interesse dei collezionisti, confermando come il mito dei grands crus resti un punto fermo nel panorama internazionale delle aste di prestigio. Anche Bordeaux ha mantenuto una posizione solida, soprattutto sulle annate considerate “blue chip” del mercato secondario.
Sul fronte italiano, riflettori puntati sulla Toscana. I grandi Merlot in purezza, ormai considerati asset da investimento al pari delle icone francesi, hanno registrato un forte apprezzamento. Verticali complete e formati speciali hanno trovato rapidamente acquirenti, segno di una domanda che premia continuità stilistica e riconoscibilità globale. Buone performance anche per i grandi Super Tuscan e per alcune selezioni di Brunello di Montalcino a lunga maturazione.
Più complessa, invece, la lettura del Piemonte. Barolo e Barbaresco di alto profilo continuano a rappresentare un patrimonio culturale unico, ma il mercato sembra oggi più prudente, soprattutto quando le stime non dialogano con una percezione di valore coerente. Un segnale che invita a riflettere su pricing e posizionamento nel contesto internazionale.
Nel complesso, l’asta Wannenes restituisce l’immagine di un collezionismo sofisticato, selettivo e sempre più consapevole, dove la bottiglia non è solo oggetto di desiderio ma parte di una strategia patrimoniale più ampia. Milano, ancora una volta, si conferma palcoscenico ideale per questo dialogo tra cultura, investimento e stile di vita d’alta gamma.


