Secondo il rapporto congiunto di Facile.it e Consumerismo No Profit il budget per il cenone e i pranzi natalizi nel 2025 sarà sensibilmente più basso rispetto all’anno scorso: la stima media si attesta sui 64 euro a persona, e la spesa complessiva intorno a 2,7 miliardi di euro, in calo rispetto ai circa 3,5 miliardi del 2024.
Questo taglio — spiegano gli analisti — non significa necessariamente risparmio reale: l’inflazione nel settore alimentare tra il 2021 e il 2025 è cresciuta in media del 25%, con punte del 30% per alcuni prodotti, rendendo i cesti natalizi e le tavole festive sensibilmente più “salate”.
Dunque, molte famiglie faranno i conti: non tanto per rinunciare alla tradizione, quanto per ridisegnarla, rivedendo quantità e qualità, magari puntando su menu più essenziali o equilibrati.
Riduzione della spesa, ma priorità al cibo e al vino
Il calo emerge non solo nella voce “cenone”: anche le previsioni di spesa per regali ed eventi natalizi mostrano prudenza. Sempre secondo lo studio di Facile.it e Consumerismo No Profit, la spesa pro capite per i regali scenderà a circa 204 euro — rispetto a valori più alti in passato.
Un segnale che conferma un atteggiamento di cautela, dove la priorità per molte famiglie resta «mangiare bene senza eccessi». In questo contesto il comparto food & wine potrebbe distaccarsi da altri segmenti — meno spese per abiti, viaggi, regali superflui; più attenzione a tavola.
E infatti, come già osservato nel 2024, i regali enogastronomici, i vini e i prodotti gastronomici artigianali sono tra le scelte più gettonate per questo Natale: tradizione, qualità Made in Italy e convivialità sono valori che non si comprimono facilmente.
Vino, bollicine e sapori “di casa”: evergreen natalizi
Nonostante i tagli al budget, il vino — e in generale i prodotti gastronomici — rimangono centrali nei piani natalizi: secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio del Salone del Vino, la spesa prevista per vino e specialità enogastronomiche durante le feste supererà i 3 miliardi di euro.
Questo significa due cose: da un lato, che il gusto per i prodotti di qualità (formaggi, salumi, dolci artigianali, vini) continua a guidare le scelte — anche in un momento di incertezza economica; dall’altro, che per molti italiani la tavola resta un luogo di condivisione, convivialità e celebrazione, nonostante i prezzi.
Più a casa, meno al ristorante — ma non per tutti
La tendenza resta quella del “Natale in casa”: secondo un’indagine del 2024 del Coldiretti, circa l’88% degli italiani ha scelto di celebrare il pranzo di Natale tra le mura domestiche o da parenti e amici.
E anche se la “spesa media a tavola” riportata da un sondaggio del 2024 della Fiesa Confesercenti-IPSOS si era attestata a circa 126 euro a famiglia per cenoni e pranzi festivi, con un totale nazionale stimato in 3,5 miliardi di euro, per il 2025 le associazioni avvertono che le cifre scenderanno — senza però far venire meno la tradizione.
Allo stesso tempo, resta una quota non trascurabile di italiani che potrebbero scegliere il ristorante o uscire per festeggiare, soprattutto se saranno disponibili tavoli e offerte, ma probabilmente con portate più contenute o condivise.
Conclusione: un Natale “misurato”, ma ancora con gusto
Sarà un Natale di riflessione e prudenza per molte famiglie italiane: meno spesa globale, tagli ai budget e scelte consapevoli. Ma quello che emerge con chiarezza è che — nonostante la crisi — il desiderio di celebrare, brindare e condividere un pasto insieme non scompare.
Il vino, i sapori della tradizione, la convivialità a tavola restano al centro delle feste. In un momento in cui “fare i conti” è inevitabile, il Natale si reinventa come momento di responsabilità — senza rinunciare al gusto, all’atmosfera e al piacere di stare insieme.


