Dal prossimo 30 giugno, Gianfranco D’Attis lascerà l’incarico di CEO del brand Prada. A prendere temporaneamente il timone sarà Andrea Guerra, attualmente amministratore delegato del gruppo guidato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. La conferma arriva direttamente dall’azienda, a seguito di prime indiscrezioni apparse sulla stampa specializzata.
La decisione, comunicata come frutto di un’intesa tra le parti, non entra nel merito delle motivazioni specifiche. Tuttavia, fonti vicine al dossier indicano che tra i fattori determinanti ci sarebbero le recenti prestazioni del marchio principale del gruppo, meno brillanti rispetto a quelle della controllata Miu Miu, la cui crescita ha superato le aspettative.
Nel dettaglio, Prada ha registrato un rallentamento nella crescita: +12% nel 2023, ridotto a +4% nel 2024, fino a un andamento pressoché stabile (+0%) nel primo trimestre dell’anno in corso, sotto le previsioni di mercato. Al contrario, Miu Miu ha continuato a macinare risultati: +17% nei due anni passati, e un ulteriore +60% nel primo trimestre 2025.
Secondo Erika Andreetta, senior partner di PwC, in un contesto dove il gruppo nel suo complesso mostra performance solide – grazie soprattutto al successo di Miu Miu – è evidente come si renda necessaria una maggiore spinta anche da parte del marchio storico. Andrea Guerra, già coinvolto nei processi di integrazione legati all’acquisizione di Versace, dovrà ora anche concentrarsi sul rilancio strategico di Prada.
Un’opinione simile è stata espressa anche da Luca Solca, analista di Bernstein, secondo il quale il brand Prada si trova ad affrontare una fase complessa, influenzata dal rallentamento dell’intero settore del lusso. In tali momenti, ha commentato, “è normale aspettarsi dei cambiamenti”.
La nomina di D’Attis risaliva a inizio 2023, forte di una carriera nel lusso che includeva incarichi di alto livello, tra cui quello di presidente per Dior Americas. Tuttavia, il contesto macroeconomico e la dinamica del mercato potrebbero aver richiesto un riassetto più rapido del previsto.
La notizia arriva in un momento di transizione per il gruppo Prada, impegnato nella finalizzazione dell’acquisizione di Versace, prevista entro la seconda metà del 2025. L’ingresso del nuovo brand porterà ulteriori sfide, in particolare nella gestione coordinata tra posizionamento, distribuzione e catena di fornitura.
Durante l’ultima presentazione dei conti, Guerra ha ammesso che gli ultimi due anni non sono stati semplici, definendo questo periodo come uno dei più complessi attraversati dal gruppo.
Nonostante la turbolenza, gli analisti mantengono una visione positiva sul titolo, che rimane stabile sulla Borsa di Hong Kong. Equita, in particolare, ha osservato che sebbene il cambiamento possa generare qualche incertezza, non si prevedono impatti significativi sul business. Prada, insieme a Moncler, continua a essere tra i titoli preferiti, grazie alla solidità dei margini e alla performance sopra la media del settore.