Crescere con discrezione, unendo business e passione, passo dopo passo, nel cuore di uno dei distretti enologici più celebrati d’Italia. È la strategia scelta da Peter Kern – numero due e amministratore delegato di Expedia Group, colosso globale dei viaggi online (tra i suoi portali CarRentals.com, HomeAway, Hotels.com, Hotwire, Orbitz, Travelocity, Trivago e Vrbo) – che in pochi anni sta creando un micro‑regno vitivinicolo di grande valore a Montalcino, patria del Brunello.
Kern è balzato agli onori delle cronache anche fuori dal mondo del vino a inizio giugno, quando ha rilevato – e di fatto salvato – lo storico marchio di lingerie di lusso La Perla. L’operazione, da 25 milioni di euro, comprende l’acquisizione del brand dalla britannica La Perla Global Management UK (in liquidazione giudiziale in Italia e nel Regno Unito) e dello stabilimento produttivo bolognese La Perla Manufacturing (in amministrazione straordinaria), garantendo 210 posti di lavoro e pianificando 40 nuove assunzioni.
Una lunga storia d’amore con il made in Italy
La fascinazione di Kern per l’eccellenza italiana non è nuova. Nel 2023, insieme alla moglie Kirsten – responsabile operativa delle tenute – ha esordito a Montalcino acquistando Il Palazzone, gioiello da 7 ettari di vigneto suddivisi fra la zona delle Due Porte, uno dei punti più elevati della collina, e Castelnuovo dell’Abate, a pochi passi dalla millenaria Abbazia di Sant’Antimo. Qualche mese dopo è toccato al vicino podere Albatreti, 5 ettari complessivi di cui 1,7 destinati al Brunello, 1 al Rosso e il resto alle denominazioni di Sant’Antimo.
Un tassello in più: Lo Scalone
Ora – rivela WineNews – la famiglia Kern compie un altro passo, inglobando la confinante azienda Lo Scalone. L’acquisto porta in dote 8,5 ettari: circa mezzo ettaro di Brunello, 1,5 di Rosso, oliveti, seminativi e bosco. Sommati ai fondi già posseduti, i terreni formano un unico corpo, rara condizione che accresce il valore del progetto.
Collezionisti di grandi vini da oltre trent’anni, i Kern sono decisi a trasformare quella che definiscono «la nostra passione» in un contributo concreto «alla lunga eredità del Brunello». L’operazione è stata seguita, come le precedenti, dallo Studio Linguanti, specializzato in diritto commerciale internazionale e fusioni‑acquisizioni.
Piccoli passi, dunque, ma con l’ambizione – e le risorse – per lasciare un’impronta duratura nel terroir di Montalcino, dove business e sogno enologico procedono di pari passo.