Luca de Meo è stato scelto come prossimo amministratore delegato del gruppo Kering. Il consiglio di amministrazione, presieduto da François-Henri Pinault, ha approvato la nomina sulla base della proposta avanzata dal comitato nomine e governance.
Con questa decisione, Kering avvia un nuovo assetto dirigenziale, separando le cariche di presidente e CEO, entrambe finora ricoperte da Pinault dal 2005. Secondo il gruppo, questa scelta riflette le migliori pratiche in tema di governance per le grandi aziende quotate in borsa. Kering, ricordiamo, controlla importanti marchi del lusso tra cui Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta, Alexander McQueen e Brioni.
La transizione diventerà effettiva dopo l’assemblea degli azionisti del 9 settembre 2025. In quella sede si voterà, tra l’altro, per l’ingresso di de Meo nel consiglio di amministrazione e per l’approvazione della nuova politica retributiva connessa al ruolo. Se approvati, questi passaggi porteranno de Meo ad assumere ufficialmente l’incarico il 15 settembre.
Durante una conference call, Pinault ha spiegato che la nomina rappresenta l’esito di un percorso iniziato all’inizio del 2023, culminato nei mesi più recenti. Ha inoltre confermato che continuerà a ricoprire la presidenza del consiglio d’amministrazione.
De Meo porta con sé oltre tre decenni di esperienza nel settore automobilistico. La sua carriera ha avuto inizio in Renault nel 1992, per poi proseguire in Toyota Europe, nel gruppo Fiat (dove ha gestito i brand Lancia, Fiat, Alfa Romeo e Abarth) e successivamente nel gruppo Volkswagen, dove è stato anche nel consiglio di amministrazione di Audi. È stato presidente di Seat e Cupra dal 2015 e, dal 2020, ha ricoperto il ruolo di CEO di Renault.
Alcuni analisti hanno sottolineato la distanza del nuovo CEO dal mondo della moda e del lusso, ma altri — come Barclays — vedono in questa scelta una mossa strategica per portare nuove prospettive. Secondo la banca d’affari, de Meo ha dimostrato grande efficacia nel rilancio di Renault, grazie a una gestione finanziaria rigorosa e alla riorganizzazione del gruppo.
Il compito che lo attende è tutt’altro che semplice: al centro dell’attenzione c’è il rilancio di Gucci, il marchio di punta del gruppo, che negli ultimi anni ha registrato performance al di sotto delle aspettative, penalizzando l’intero portafoglio. Le perplessità degli investitori sul suo background hanno avuto ripercussioni immediate in borsa: il titolo Kering ha aperto in calo del 2%. Barclays prevede che la ripresa potrà concretizzarsi solo a partire dal 2026.
Pinault ha descritto la nomina come il passo naturale per il futuro del gruppo. “Dopo due decenni di trasformazione, Kering è pronto per aprire un nuovo capitolo. Cercavamo una figura con comprovata esperienza nella gestione di grandi gruppi quotati, una forte comprensione del valore dei marchi e la capacità di affrontare contesti in rapido mutamento”, ha dichiarato.
Anche de Meo ha condiviso il suo entusiasmo: “Ringrazio François-Henri Pinault e il consiglio per la fiducia. Sono motivato e pronto ad affrontare questa nuova sfida insieme ai team e ai brand straordinari di Kering. Insieme continueremo a rafforzare il ruolo centrale del gruppo nel panorama del lusso globale”.
L’annuncio ha avuto effetti immediati sui mercati: dopo le indiscrezioni pubblicate da Le Figaro, il titolo Kering ha segnato un aumento superiore al 10%. La nomina arriva in un momento delicato per il gruppo, reduce da un anno difficile: nel 2024 i ricavi sono calati del 12%, fermandosi a 17,1 miliardi di euro, mentre l’utile netto ha registrato una flessione del 62%, a 1,1 miliardi.
L’arrivo di de Meo segue altri importanti cambiamenti ai vertici di Kering: recentemente Stefano Cantino è stato nominato amministratore delegato di Gucci, mentre Pierpaolo Piccioli ha assunto la direzione creativa di Balenciaga, dopo l’uscita di Demna.