Dal 29 giugno al 3 agosto 2025, la Galleria l’Accesso di Pietrasanta ospiterà “The Sculpture Show 2025”, una rassegna dedicata alla scultura figurativa contemporanea. In mostra quindici opere — alcune delle quali mai esposte prima — firmate da quattro artisti internazionali: Pierre Alix Nicolet (Vesoul, 1991), Robert Kelly (Newport Beach, 1976), Peter Simon MühlhäuSer (Göppingen, 1982) e Bruno Walpoth (Bressanone, 1959).
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso materiali eterogenei, come marmo, legno, bronzo, vetro e terracotta, mettendo in luce la varietà di approcci, tecniche e sensibilità che oggi definiscono il panorama della scultura figurativa. Le opere proposte non solo mostrano la maestria degli autori, ma anche la ricchezza del linguaggio plastico contemporaneo, capace di dialogare con la tradizione e di aprirsi alla sperimentazione.
Peter Simon MühlhäuSer presenta cinque sculture in marmo, un ritorno alle sue radici artistiche. Dopo una prima fase in cui le sue opere erano fortemente narrative, l’artista ha progressivamente orientato la propria ricerca verso una riflessione più intima sul gesto e sulla forma. MühlhäuSer ha ampliato il suo raggio d’azione artistico esplorando materiali alternativi e tecnologie digitali, spingendo i confini della scultura figurativa verso nuove possibilità espressive.
Pierre Alix Nicolet, formatosi in Borgogna e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Carrara, porta in mostra quattro lavori — tre in vetro e uno in bronzo — frutto di un percorso personale e artistico trasformato da un lungo soggiorno in Amazzonia. L’esperienza a contatto con le comunità indigene ha rivoluzionato il suo modo di vedere e rappresentare il mondo. Il suo metodo creativo prevede la scomposizione di una scultura in gesso fotografata da più angolazioni; le immagini vengono poi stampate su lastre di vetro, disposte una di fronte all’altra, ricreando un effetto tridimensionale che restituisce profondità e stratificazione all’opera.
Robert Kelly espone quattro sculture, due in bronzo e due in terracotta. Le sue figure, volutamente esasperate nei volumi e nelle posture, raccontano storie di sofferenza, resilienza e trasformazione. Le proporzioni deformate e le torsioni accentuate esprimono un’energia viscerale, una forza interiore che si manifesta nella materia stessa. Diplomato alla Rhode Island School of Design, Kelly ha proseguito la sua formazione alla New York Academy of Art, ricevendo due borse di studio e partecipando a programmi di ricerca artistica a Carrara.
Bruno Walpoth, infine, rappresenta la continuità di una tradizione scultorea tramandata da generazioni nella sua famiglia, unita alla formazione accademica presso l’Accademia di Belle Arti di Monaco. Le sue opere in legno, spesso a grandezza naturale, ritraggono figure umane rese con estrema precisione anatomica ma dal forte valore introspettivo. I soggetti sembrano sospesi in uno stato meditativo, con sguardi che evitano il contatto diretto con lo spettatore e posture volutamente rigide, come a sottolineare il confine sottile tra presenza fisica e distacco emotivo.