La nuova sede della Fondation Cartier a Parigi, progettata da Jean Nouvel, aprirà ufficialmente il prossimo 25 ottobre con una mostra di ampio respiro artistico, che raccoglie ben 600 opere realizzate da un centinaio di artisti.
In un momento in cui il Centre Pompidou si appresta a chiudere per un lungo intervento di restauro, la Fondation Cartier — altra storica istituzione dell’arte contemporanea — riaccende i riflettori inaugurando uno spazio completamente rinnovato, nella nuova sede al numero 2 di Place du Palais Royal.
Il progetto, firmato dallo stesso Nouvel, già autore dell’attuale sede di Boulevard Raspail, reinterpreta in chiave audace la storia architettonica dell’antico edificio haussmanniano che in passato ospitava i Grands Magasins du Louvre, simbolo della modernità commerciale parigina. Cinque piattaforme mobili modulano gli ambienti, dando vita a uno spazio espositivo in costante dialogo con la città grazie a grandi vetrate affacciate su Place du Palais Royal. L’architettura non è solo cornice, ma parte attiva dell’esperienza artistica, adattandosi dinamicamente alle opere e agli eventi ospitati.
Ad aprire la nuova stagione sarà la mostra Exposition Générale, visitabile fino alla fine di agosto 2026. Il titolo richiama le esposizioni di costumi e oggetti che animavano, nell’Ottocento, i Grands Magasins, vere e proprie anticipazioni delle Esposizioni Universali che trasformarono Parigi in un laboratorio della modernità.
La prima edizione parigina dell’Esposizione Universale si tenne proprio nel 1855, anno della trasformazione urbana voluta da Georges Eugène Haussmann e della costruzione dell’edificio che oggi ospita la fondazione.
Questa nuova Exposition Générale è allo stesso tempo un omaggio alla storia e una dichiarazione d’intenti: afferma lo spirito di sperimentazione e scambio che da sempre anima la Fondation Cartier. Con seicento opere di circa cento artisti che hanno collaborato con la fondazione negli ultimi quarant’anni, la mostra si propone come una grande celebrazione della sua identità culturale.
Non è solo uno sguardo al passato, ma anche una proiezione verso il futuro: la nuova sede e l’esposizione inaugurale vogliono essere uno spazio vivo, aperto e in continuo cambiamento, pronto ad accogliere le molteplici forme dell’arte contemporanea e a stimolare nuove riflessioni sul nostro tempo.