Se c’era un’aspettativa per la sfilata Valentino Autunno-Inverno 2025/26 alla Paris Fashion Week, di certo non era quella di trovarsi catapultati in un bagno pubblico. Eppure, è proprio davanti a porte rosse – il celebre Rosso Valentino – che prende vita lo spettacolo ideato da Alessandro Michele. Un luogo di passaggio, ma anche di riflessione sull’intimità, che diventa il cuore pulsante della narrazione estetica della maison.
Un palcoscenico inatteso
Le Méta Théâtre des Intimités è il titolo scelto per questa seconda collezione prêt-à-porter firmata Michele, che arriva dopo il debutto con Pavillon des Folies e la pre-collezione Primavera 2025. Un viaggio concettuale che gioca sulla tensione tra pubblico e privato, tra ciò che si svela e ciò che resta celato. Il bagno pubblico diventa così un “contro-luogo”, come lo definisce il direttore creativo, uno spazio di confine dove l’intimità si manifesta senza mai rivelarsi del tutto.
Le porte si aprono e si chiudono, lasciando intravedere modelli e modelle che entrano ed escono con la nonchalance di chi si muove in un luogo quotidiano, ma carico di significati. L’idea stessa di intimità viene decostruita: è davvero possibile mostrarsi per ciò che si è? O l’intimità è, per sua natura, un gioco di maschere? Michele non ha dubbi: “Nessuna intimità può denudarci in maniera definitiva. L’idea di un sé autentico, immune dalle influenze esterne, è solo un’illusione”.
Una sfilata tra glamour e provocazione
L’evento ha attirato un parterre d’eccezione: da Jared Leto a Bianca Balti, da Alessandro Borghi a Victoria De Angelis, gli amici dello stilista romano non hanno voluto perdersi lo spettacolo. E lo spettacolo non ha deluso. La collezione è un omaggio alla stratificazione, alla sovrapposizione di stili e influenze che caratterizza il lavoro di Michele. Top in pizzo con pantaloni in denim, giacche strutturate e abiti dalle linee fluide, accessori che oscillano tra il glamour e il kitsch: tutto si fonde in un’estetica volutamente eccessiva, dove l’idea del “more is more” diventa un manifesto.
Ma la vera sorpresa arriva con un dettaglio inaspettato: ai piedi delle modelle spuntano scarpe da skater, le iconiche Vans. Un cortocircuito stilistico che mette in dialogo l’eleganza sartoriale con la cultura streetwear, segnando un possibile preludio a una collaborazione futura.
Il potere del vestito
Il rapporto tra corpo e abito è al centro della riflessione di Michele. Il vestito non è solo protezione, ma anche strumento di trasformazione, veicolo di identità. “La moda è un grande teatro”, afferma lo stilista. “Il vestito è ciò che ci mette a nudo, anche quando pensiamo che ci copra”. E così, tra veli di tulle ricamato e giochi di trasparenze, la collezione Valentino Autunno-Inverno 2025/26 diventa una dichiarazione d’intenti: l’intimità è un concetto sfuggente, ma la moda ha il potere di raccontarne infinite sfaccettature.
Alessandro Michele firma così un nuovo capitolo nella storia della maison, un capitolo che sfida convenzioni e invita a riflettere su ciò che davvero significa mostrarsi. Perché, in fondo, l’intimità è sempre un atto di rappresentazione. Un meta-teatro, appunto.