In una cornice suggestiva e dal forte impatto visivo, si è svolto un evento esclusivo dedicato all’arte, al tempo e all’armonia. Una serata speciale in cui eleganza e raffinatezza si sono intrecciate per celebrare nuove creazioni di un’iconica Maison di Champagne.
L’incontro annuale della Dom Pérignon Society ha riunito giornalisti, chef e sommelier italiani in un’esperienza sensoriale unica, che ha trasformato la degustazione in un momento di profonda connessione tra il vino e l’uomo. Una filosofia che il Chef de Cave Vincent Chaperon ha voluto sottolineare, evidenziando come il tatto giochi un ruolo essenziale nel percorso gustativo: “Senza il tatto, il gusto non potrebbe evolvere nello spazio e nel tempo della degustazione, un principio che rispecchia il processo di creazione del vino”.
L’essenza del tempo nei millesimati Dom Pérignon
Il Dom Pérignon Vintage 2015, frutto di un’annata complessa, si è rivelato denso, preciso e sorprendentemente tattile. Un’esperienza amplificata dal “solo tasting”, una degustazione in solitudine, in cui ogni ospite ha potuto concentrarsi esclusivamente sulle sfumature del vino, immerso nel monumentale scenario delle torri di Kiefer.
A seguire, il Dom Pérignon Vintage 2006 Plénitude 2 ha mostrato la sua seconda vita: potente, salino, abbracciante e generoso, un vino che incarna la visione della Maison, dove il tempo è un ingrediente chiave della sua evoluzione.
Un percorso gastronomico firmato Niko Romito
Ad accompagnare la degustazione, un menù d’autore firmato dallo chef tre stelle Michelin Niko Romito, che ha creato piatti in grado di esaltare la tattilità e la profondità dei due millesimati. L’intensità del Vintage 2015 ha trovato il suo perfetto equilibrio nell’abbinamento con ostrica e cicoria, mentre la delicatezza del Vintage 2006 Plénitude 2 è stata valorizzata dagli straordinari gnocchetti di bieta e limone.
Il Dom Pérignon Rosé 2009 ha poi sorpreso con il suo duplice ruolo, accompagnando sia il cavolfiore gratinato che il piatto conclusivo: un audace gel di vitello con porcini, mandorle e tartufo nero, che ha rivoluzionato il concetto di dessert.
“Il rapporto tra Vincent Chaperon e Niko Romito è prima di tutto intellettuale”, ha commentato Carlo Vallarino Gancia, Senior Brand Manager di Dom Pérignon in Italia. “Entrambi condividono una visione precisa dell’approccio al processo creativo, e questo menù ne è stata la piena espressione”.
Dom Pérignon: l’arte dell’assemblaggio e la ricerca dell’armonia
La serata ha ribadito l’incessante ricerca dell’armonia di Dom Pérignon, un concetto che va oltre il gusto e si declina attraverso valori estetici e sensoriali ben definiti: precisione, mineralità, intensità, completezza e una dimensione tattile distintiva. Ogni millesimato è il risultato di un assemblaggio studiato con rigore, nel rispetto dell’annata e della filosofia della Maison, che talvolta porta persino alla decisione di non dichiarare un millesimo quando le condizioni non sono ottimali.
L’evento all’Hangar Bicocca ha dunque rappresentato molto più di una semplice degustazione: è stato un viaggio tra vino, tempo e creatività, dove ogni elemento è stato orchestrato per raccontare la magia senza tempo di Dom Pérignon.