Una delle più importanti opere d’arte e di architettura del Rinascimento italiano, il pazzo del Te di Mantova, compie 500 anni e celebra l’anniversario rilanciando la sua vocazione a luogo d’ispirazione, formazione e creatività con una nuova veste e importanti appuntamenti espositivi.
Dalla valorizzazione del percorso museale attraverso capolavori provenienti dalle maggiori istituzioni internazionali, a cura di Claudia C’eri Via, al progetto espositivo di Isaac Julien, a cura di Lorenzo Giusti , che segna anche lariapertura delle Fruttoere, palazzo Te si mostra come mai è stato visto.
“Cinquecento anni fa due giovani uomini, il venticinquenne Gonzaga e il circa trentenne Giulio Romano, lasciano scaturire un’utopia artistica e politica destinata a cambiare la storia dell’architettura e della pittura. Oggi palazzo Te si istituisce come un luogo capace di ispirare sogni, visioni, creatività, un luogo che da Cinquecento anni è dedicato al “dare inizio” ha dichiarato il direttore della Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, spiegando lo spirito con cui l’istituzione mantovana si appresta a celebrare il Cinquecentenario di questo luogo straordinario anche per la capacità di continuare a parlare al presente e di guardare al futuro.
Realizzato a partire dal 1525 e concluso nel 1535, luogo di corte, di intimità e di festa, il palazzo ospitò per due volte l’imperatore Carlo V e per la sua magnificenza accompagna la nomina dei Gonzaga a duca. La sua architettura, intercalata alla pittura e alla letteratura, disegna un luogo in cui le drammatiche trasformazioni politiche del tempo si rispecchiano in un’agenda umanistica e politica.
In questo palazzo Wunderkammer l’omaggio all’antico e la reverenza per il Gonzaga si intrecciano in un colto spartito, raffinatissimo di rimandi letterari e mitologici, in cui spiccano due esempi immortali della grandezza di Giulio Romano, la camera con Amore e Psiche e quella dedicata alla caduta dei Giganti.
Il tema delle Metamorfosi ovidiane e delle meraviglie ha animato la realizzazione di questi capolavori inscindibilmente legati a Palazzo Te nell’immaginario collettivo. Non poteva dunque non essere centrale anche nell’aggiornamento del suo percorso di visita, che vedrà per la primavera del 2025 il riallestimento delle prime sale con una revisione della narrativa. Il perno fornito dalle Metamorfosi si arricchirà ulteriormente di alcuni capolavori del Rinascimento , in prestito dal Museo del Louvre, l’Albertina di Vienna e gli Uffizi, in un percorso curato da Claudia Cieri Via e studiato per intessere dei contrappunti in dialogo con il patrimonio di palazzo Te.
Momento culminante delle celebrazioni sarà il progetto espositivo di Isaac Julien atteso per l’autunno 2025 e curato da Lorenzo Giusti.