Dal 21 dicembre, il Corridoio Vasariano degli Uffizi sarà nuovamente aperto al pubblico dopo una chiusura iniziata nel 2016, necessaria per adeguare il percorso alle moderne normative di sicurezza. L’inaugurazione ufficiale, prevista per il 20 dicembre con la partecipazione del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, segna il ritorno di uno dei percorsi più suggestivi di Firenze. A partire dal giorno successivo, i visitatori potranno passeggiare sopra il cuore storico della città, godendo di una vista panoramica unica. L’accesso inizierà dal primo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture, per attraversare il Ponte Vecchio e arrivare al Giardino di Boboli e a Palazzo Pitti.
Un percorso storico
Costruito nel 1565 per volere di Cosimo I de’ Medici, il Corridoio Vasariano fu realizzato in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria. Lungo 760 metri, questo passaggio sopraelevato permetteva ai Granduchi di muoversi in sicurezza tra Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio, sede del governo. Progettato da Giorgio Vasari, il corridoio fu completato in soli sei mesi e impreziosito da 72 finestre che offrono scorci sulla città.
Il progetto di restauro
Il piano di recupero, ideato dagli Uffizi in collaborazione con la Soprintendenza, ha preso forma nel 2019 dopo un approfondito lavoro di analisi e studi tecnici durato un anno e mezzo. I lavori, avviati nel 2022 con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro (a cui si aggiunge una donazione di un milione di dollari da parte del filantropo statunitense Skip Avansino), si sono conclusi nelle ultime settimane. Tra le principali novità, il percorso è ora completamente accessibile anche alle persone con disabilità, grazie a rampe, pedane e ascensori, ed è dotato di moderni impianti di illuminazione a LED a basso consumo. Sono inoltre state installate cinque nuove uscite di sicurezza e predisposti servizi igienici al termine dell’itinerario. L’intero corridoio è costantemente monitorato grazie a un sistema di videosorveglianza.
“Per il Complesso degli Uffizi” spiega neodirettore Simone Verde “si tratta di un momento di strategica importanza che permette di ricucire, anche nella sua fruibilità, l’unitarietà della sua storia monumentale e collezionistica. I visitatori potranno apprezzare in tutta la sua tentacolare estensione la vastità, la coerenza e la ricchezza della cittadella medicea del potere e delle arti”.