Da una piccola bottega artigianale nel cuore di Milano a un marchio internazionale della moda: “Prada, una storia di famiglia”, il nuovo libro di Tommaso Ebhardt, autore anche delle biografie su Sergio Marchionne e Leonardo Del Vecchio – entrambe con oltre 100mila copie vendute – svela aspetti inediti sulla nascita del gruppo e sulle sue prospettive future. Tra i temi trattati, spiccano i dettagli sul piano di successione familiare, in cui Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, si prepara a subentrare ai genitori sia come dirigente sia come principale azionista della holding di famiglia.
Questa è la storia di un’impresa familiare quotata alla Borsa di Hong Kong, proprietaria di alcuni dei marchi più ambiti, come Miu Miu, e che sfida le convenzioni del settore del lusso rompendo le regole della moda. Il libro racconta questa storia di successo che abbraccia moda e industria, arte e sport, passando per la Coppa America, esplorando archivi aziendali, fonti storiche e documenti mai consultati prima. Parte tutto dall’incontro tra Miuccia Prada e l’imprenditore toscano Patrizio Bertelli, suo partner nella vita e negli affari, che ha fatto della gestione verticale e del controllo completo di produzione, distribuzione e vendita il proprio segno distintivo. Tommaso Ebhardt ripercorre il passato, il presente e il futuro dell’azienda, avvalendosi di testimonianze cruciali per rivelare dettagli inediti sulle origini del gruppo e i suoi piani futuri.
Nel contesto descritto nel libro, Miuccia Prada ha anticipato il trasferimento del 50,5% della sua holding Ludo al figlio Lorenzo Bertelli, mentre l’altro figlio, Giulio Bertelli, ha ricevuto la parte restante. Sebbene il marito non abbia effettuato passaggi simili, la maggioranza della società che detiene l’80% di Prada passa nelle mani di Lorenzo. Tuttavia, l’erede, attualmente a capo della sostenibilità per il gruppo, non affronterà la transizione da solo. Raf Simons si occuperà della direzione creativa, mentre il CEO Andrea Guerra e il vicepresidente Paolo Zannoni saranno punti di riferimento per la gestione. Nell’assetto organizzativo che si sta delineando, i marchi verranno trattati come unità autonome, ciascuna con il proprio team di gestione.