Il Cenacolo vinciano entra a far parte di Brera: lo prevede l’atto di modifica del decreto ministeriale sull’organizzazione dei musei inviato agli organi di controllo che ‘affida’ alla Pinacoteca la Biblioteca Braidense, Palazzo Citterio e anche il Cenacolo.
«Sono molto felice di questa assegnazione – dichiara il direttore generale Angelo Crespi – che innanzitutto deve essere un’assunzione di responsabilità nei confronti di un sito patrimonio dell’umanità sotto l’egida dell’Unesco e di un’opera, come ’L’ultima cena’ di Leonardo da Vinci, tra le più importanti del mondo e conosciute della storia dell’arte. La riunione di Cenacolo e Brera – già presente nella mente e nell’animo di Giuseppe Bossi, primo direttore generale della Pinacoteca, e poi sancita una prima volta con Decreto reale del luglio 1882 quando la Pinacoteca di Brera venne disgiunta dall’Accademia di Belle Arti per formare un ufficio autonomo, sotto la cui giurisdizione vengono collocati il Cenacolo di Leonardo da Vinci e l’Arco della Pace — permette la costituzione di un grande Polo museale statale a Milano al pari, per esempio, delle Gallerie degli Uffizi o della Galleria dell’Accademia di Firenze».
La visione di Crespi si concentra sull’idea di un museo vivente, in grado di interagire con il pubblico, educare e stimolare la curiosità verso l’arte e la cultura. Riportare il Cenacolo a Brera, secondo il direttore, non è solo una questione di restauro fisico, ma un processo culturale che abbraccia anche l’innovazione nella fruizione artistica, con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a tutti. La Pinacoteca, quindi, si sta preparando a diventare un polo di attrazione per studiosi, turisti e appassionati, riunendo sotto un unico tetto alcune delle opere più significative della tradizione artistica.
«Nella mia prospettiva della Grande Brera, i cui contorni ho già delineato ed espresso in questo primo anno di mandato – conclude Crespi – e in considerazione di una rinnovata alleanza tra Pinacoteca e Accademia per la valorizzazione e la tutela del complesso storico di Brera, riportare il Cenacolo nel suo alveo storico, non può che aumentare la forza di un progetto che avrà importanti riflessi positivi sia sul sistema museale lombardo sia su quello nazionale».