A Torino gli appassionati di arte contemporanea hanno a disposizione un nuovo spazio espositivo, aperto alle idee e agli scambi tra artisti e curatori. Si tratta della Fondazione Giorgio Griffa, che si trova in via Oropa 28, nell’ex fabbrica Michelin e che giovedì 24 ottobre aprirà le sue porte al pubblico con una mostra dal titolo “Inside”.
Questo luogo, simbolo della tradizione industriale torinese, ha subito una trasformazione negli anni Ottanta, diventando una fucina creativa che ha accolto studi d’artista. Ora come sede della Fondazione, diventa lo scenario per una riflessione corale sui temi dello spazio e del tempo, ospitando, fino al 28 novembre prossimo, opere di sette artisti di rilievo internazionale, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Luigi Mainolfi, Nunzio, Elisa Sighicelli, Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Ogni artista ha destinato i propri studi all’ex fabbrica Michelin e la mostra riflette le ricerche personali intrecciate alla memoria collettiva di un luogo trasformato grazie all’arte. Il curatore Sébastien Delot descrive la mostra come un’occasione per celebrare uno stato d’animo comune che ispira questo gruppo di artisti.
Le due opere di Giorgio Griffa, fulcro dell’esposizione , risultano la cassa di risonanza di tutta la mostra, dialogando con le creazioni degli altri artisti e dando vita a un paesaggio concettuale che mette in discussione la temporalità e il segno.
Il lavoro di Griffa si distingue per la sua continua ricerca sul tempo e sul ritmo, attraverso una pittura non conclusa che si estende indefinitamente nel tempo e nello spazio. In dialogo con
Griffa troviamo le esplorazioni sull’energia di Gilberto Zorio, opere che celebrano la materia e la sua capacità di conservare tracce di energia, stabilendo un ponte tra passato e contemporaneità attraverso installazioni che evocano la trasformazione. Marco Gastini si concentra, invece, sulla possibile alleanza tra materia e creatività umana, esplorando la tensione tra la pittura e la tridimensionalità, in un costante dialogo tra gesto pittorico e presenza fisica dell’opera.
Grazia Toderi coni suoi disegni ci riporta alla tradizione cosmologica, osservando il movimento delle stelle quale metafora della ricerca umana di significato e ordine nell’universo. Luigi Mainolfi, con le sue terracotte, richiama le forme archetipiche delle civiltà arcaiche, evocando la presenza eterna della materia attraverso sculture che paiono emergere da tempi molto lontani.
Elisa Sighicelli porta il suo contributo con la fotografia, che diventa per lei uno strumento scultoreo, capace di interpretare la realtà attraverso un gioco di luci, ombre e superfici che sfidano la percezione del reale.
Inside vuole essere non solo una mostra ma un’esperienza immersiva che invita lo spettatore a riflettere sulle molteplici rappresentazioni dello spazio e del tempo, in dialogo continuo tra materia e forma, materia e contemporaneità.
Cuore pulsante della Fondazione è l’archivio dedicato a Giorgio Griffa, in cui sono conservati documenti che testimoniano oltre 50 anni di produzione dell’artista.