Parlando all’Assemblea 2024 di Assimpredil, la presidente Regina De Albertis, non ha parlato solo di rigenerazione urbana e del problema, contingente e drammatico, del blocco dell’attività edilizia, ma ha toccato anche un nervo scoperto dell’area milanese e non solo. L’esplosione profetizzata dalla presidente dei costruttori milanesi, infatti, va molto oltre l’area milanese o lombarda e minaccia invece tutte le principali città italiane, principalmente quelle sede di università e più in generale che attraggono giovani economicamente non in grado di accedere a una abitazione con le loro forze.
“Oggi, come non mai, dobbiamo guardare al futuro con fiducia e visione, ma non possiamo farlo senza sciogliere i nodi del passato, zavorre insostenibili per progettare un futuro di crescita sostenibile”, aafferma la Presidente.
Intanto a Milano la paralisi amministrativa dell’urbanistica, derivata dai noti fatti di cronaca, non solo sta bloccando quasi tutti gli interventi in corso ma ha innescato anche un congelamento delle nuove iniziative di sviluppo immobiliare per l’incertezza del quadro regolatorio.
Considerando che nella sola città di Milano nell’ultimo decennio c’erano in media ogni anno un numero di cantieri attivi uguali a quelli dell’intera area metropolitana, con una occupazione concentrata anche superiore, possiamo solo auspicare che si definisca a breve un quadro regolatorio adeguato a consentire la ripresa delle attività edilizie.
«L’edilizia abitativa – suggerisce De Albertis – deve essere alla base delle scelte strategiche delle amministrazioni pubbliche favorendo il riuso del patrimonio immobiliare pubblico dismesso e la riqualificazione di quello delle periferie: è urgente un quadro di regole che renda sostenibile per il privato farsi carico di realizzare anche le quote di edilizia sociale, Ers o Erp, che il pubblico non riesce a finanziare direttamente. Questo approccio deve partire dal principio dell’equilibrio economico degli interventi, il privato può farsi carico di contribuire alla soluzione del tema dell’housing sociale ma entro i limiti della fattibilità economica».
A preoccupare la presidente dei costruttori milanesi – oltre alla già ricordata paralisi amministrativa dell’urbanistica cittadina – è anche la previsione che «la dinamica molto sostenuta degli investimenti pubblici e privati, legati agli incentivi fiscali, si sta esaurendo». «Il ciclo positivo del Pil italiano – ha detto De Albertis – si può ottenere ma solo con il sostegno del nostro settore».