La galleria Mattia De Luca, nell’occasione dei sessant’anni della scomparsa di Giorgio Morandi, e a due anni dall’esposizione romana in sede, presenta la mostra intitolata “Time Suspended II”, allestita a New York negli spazi di una fascinosa townhouse del XIX secolo a Manhattan, sull’East 63rd Street, all’incrocio con la Fifth Avenue.
Aperta dal 26 settembre al 27 novembre ha come curatori Marilena Pasquali, fondatrice e direttrice del Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna, e il gallerista Mattia De Luca.
Rispetto a quello del 2022 il progetto espositivo è stato ampliato con l’arrivo di opere provenienti da prestigiose collezioni private e museali e sicuramente rappresenta una delle mostre più significative dedicate all’artista negli Stati Uniti negli ultimi vent’anni.
La mostra di Giorgio Morandi anima sei stanze, adibite a spazi espositivi sui due piani con sessanta opere, includendo le iconiche nature morte, i paesaggi e i dipinti di fiori.
Quale ideale prosecuzione della rassegna romana del 2022, i curatori hanno pensato per questa retrospettiva a un’esposizione che coprisse l’intera parabola creativa dell’artista, partendo dai lavori risalenti al 1913, coinvolgendone poi la sfera sperimentale. I primi sono, appunto, i dipinti ed opere su carta risalenti al 1913, poi si passa alle opere cubiste e a quelle metafisiche, giungendo alle pitture mature degli anni Sessanta.
Tra i dipinti più importanti spiccano quelli della collezione Augusto e Francesca Giovanardi. Sono 15 opere provenienti da questo gruppo straordinario di proprietà di Giovanardi, amico di Morandi, cui si aggiungono altri lavori provenienti da collezioni private e museali mai esposte prima negli Stati Uniti. Fanno parte della collezione Giovanardi creazioni cubiste che guardano a Picasso e Braque e quelle della maturità, in cui Morandi depura i soggetti per futili decorazioni per analizzarli in ogni minima variazione di spazio e di colore.
Significativa è una natura morta dove una bottiglia bianca centrale conferisce il senso a tutta la tela. Il bianco crea il colore intorno al quale ruotano tutti gli altri oggetti di varie cromie.
Un altro nucleo rilevante di opere è quello che proviene dalla collezione tedesca del Museum Fur Gegenwatskunst Siegen.
Morandi fu un artista molto amato da vari altri artisti, tanto che in mostra sono presenti opere appartenute a Robert Rauschenberg e a Vittorio De Sica.
A rendere immortale la sua arte, secondo il gallerista Mattia De Luca, è “la capacità da parte di Morandi di dare un’anima ad oggetti inanimati”.