Approda in Versilia, a Forte dei Marmi, e precisamente nel suo cuore, Villa Bertelli, il critico Vittorio Sgarbi con il suo ultimo libro dal titolo piuttosto suggestivo “Arte e fascismo”, editore La Nave di Teseo, una rilettura dal punto di vista artistico e culturale dell’arte prodotta nel ventennio mussoliniano. Verrà presentato lunedì 29 luglio nel Giardino dei Lecci di Villa Bertelli alle 21.15.
Sgarbi racconta in questa sua nuova opera appunto il Ventennio dal punto di vista artistico, seguendo gli anni del Novecento dalla marcia su Roma nell’ottobre del 1922 all’epilogo drammatico della seconda guerra mondiale, nel ’45. Sono gli anni del movimento “Valori plastici”, di “ Novecento”, il gruppo che si riuniva intorno a Margherita Sarfatti.
Vittorio Sgarbi segue il fil rouge dell’arte in una storia che inizia prima del fascismo, cresce nel ventennio e viene poi spezzata via insieme alla naturale condanna del regime.
Il critico distingue però l’espressione artistica del potere esercitata in maniera brutale in quegli anni e salva, accanto a De Chirico, Morandi, Martini anche Wildt, Guidi, la stagione dell’architettura e della grafica, ma anche Depero e il Futurismo e due scultori purtroppo poco noti come Biagio Poidimani e Domenico Ponzi.
“Un crocevia di dimenticanze e di rimozioni ha reso difficile la ricostruzione dello stato d’arte durante il fascismo. Ci sono voluti decenni, ma alla fine la verità storica si impone per capire chi siamo stati , come siamo stati e a quale storia apparteniamo – ha dichiarato il critico”.