Con il via libera dei giorni scorsi da parte della Commissione Europea la burrascosa trattativa fra Lvmh e Tiffany ha preso una piega del tutto inaspettata.
Dopo il passo indietro fatto da Arnault alla fine dell’estate, in piena crisi economica e sotto le pressioni del Governo francese, e dopo l’innescata battaglia di ricorsi e contro-ricorsi in tribunale, l’accordo siglato con Tiffany lo scorso autunno sembrava essersi trasformato solo in un lontano ricordo.
Ad inizio settimana qualcosa di decisamente inaspettato è però accaduto, alla luce della persistente crisi economica e sanitaria il gruppo americano ha infatti deciso di aprirsi alla richiesta di Lvmh di ritrattare la cifra inizialmente pattuita, ieri pomeriggio si è così raggiunto un nuovo deal che sembra essere quello definitivo.
Dai 135 dollari ad azione che Arnault avrebbe dovuto inizialmente a Tiffany ora l’accordo ne prevede 131,5, frutto di uno sconto sostanziale del 2,5% la nuova cifra garantirebbe così al colosso francese di risparmiare circa 400 milioni di dollari rispetto ai 16,2 miliardi iniziali. Il nuovo accordo valorizza quindi Tiffany & Co ben 15,96 miliardi di dollari. L’operazione consentirà a Lvmh di rafforzarsi nel segmento della gioielleria imponendosi su scala internazionale grazie alla credibilità di cui da sempre il brand newyorkese gode.
“Continueremo a credere nel potere e nel valore del marchio Tiffany e negli avvincenti vantaggi strategici e finanziari a lungo termine di questa combinazione”, queste le parole soddisfatte del Ceo Alessandro Bogliolo poco dopo la conclusione della trattativa.